L’Eagle: “dietro le quinte” di uno dei corsi

più performanti ed introspettivi che esistano.

L’Eagle è un corso “esperienziale”, fino a poco tempo fa aperto solo ai nostri migliori corsisti.

Si rivolge a chiunque voglia fare proprio un principio fondamentale della crescita personale: “Tu sei responsabile di ogni risultato della tua vita”.

Essere responsabili significa acquisire il punto di vista di chi si sente causa e non effetto delle situazioni che vive.

Nota la differenza tra questi due modi di esprimersi:

“Non mi capiscono, non vogliono aiutarmi”

“Ho bisogno di imparare a esprimere in modo più efficace i miei bisogni e le mie richieste d’aiuto”

Il significato delle due frasi non è molto diverso. Ma in sostanza cambia tutto. Nel primo caso sei vittima dell’incapacità degli altri di capirti. Nel secondo caso lavori su di te per cambiare un risultato che non ti piace, senza attribuire ad altri la responsabilità di una condizione che vivi tu. Nel primo caso hai abdicato al tuo potere personale di influenzare le situazioni e le persone. Nel secondo caso sei consapevole che puoi fare ancora qualcosa che non hai ancora fatto, o smettere di fare qualcosa che stai facendo e che non funziona. Potresti dire qualcosa di diverso o in un modo diverso, o non dire qualcosa che invece dici spesso. Insomma hai fatto tuo il concetto che è cambiando te stesso che puoi cambiare il mondo.

A livello teorico molti lo capiscono (non tutti!). A livello pratico, l’abitudine a lamentarci, a incolpare gli altri e biasimarsi spesso è così radicata che togliersela è tutt’altro che facile.

Oltre a conquistare ed esercitare il potere che hai di dare una direzione alla tua vita, c’è un’altra grandissima magia dietro al sentirsi causa. Prova a pensare a quando sei salito in macchina per la prima volta dalla parte dell’autista. Prima di quel momento hai passato numerosi anni guardando gli altri guidare. Quanto hai imparato sulla guida guardando gli altri? Ben poco.

Nel momento in cui invece il tuo cervello ha realizzato che la macchina stava andando esattamente nella direzione da te determinata impugnando il volante, finalmente è cominciato un processo di apprendimento, che dopo alcuni errori e tentativi e un’adeguata dose di pratica, ti ha fatto conquistare la patente, e la libertà. Nota: finché il tuo cervello non comprende che sei tu alla guida della macchina, non impari a guidare.

Anche quando si torna con la macchina in un posto la seconda volta (ovviamente senza navigatore) chi guidava la volta precedente è la persona con più chance di ricordare la strada. Poi il navigatore, in ultimo i passeggeri sulla fila posteriore, che si lasciavano portare in giro, in modo passivo, pensando ad altro.

Patente o no siamo alla guida della nostra vita e abbiamo il volante in mano. Ma fin quando non ci prendiamo fino in fondo la responsabilità di ogni nostro risultato e non siamo consapevoli che siamo sempre noi a determinare la direzione delle nostre scelte, delle nostre emozioni, delle nostre percezioni, delle nostre azioni e risultati, è come se vivessimo seduti sul sedile di un passeggero, magari addirittura nella fila di dietro.

Gli eventi ti accadano e invece di imparare da essi, li subisci. Avrai sentito dire che la vita è il corso di formazione più importante che esista. Bene, l’Eagle in qualche modo è il libretto delle istruzioni, la chiave con cui leggere, interpretare e imparare insegnamenti da tutti gli stimoli che la vita ti mette di fronte, dalle esperienze positive a quelle più dolorose.

Se vuoi imparare cosa significa davvero essere responsabili e vuoi mettere a frutto gli insegnamenti più importanti che la vita ti ha messo davanti sotto forma di esperienze e di sfide, l’Eagle è il corso che più ti aiuterà a farlo.

COME FUNZIONA

Fino a qualche anno fa il corso Eagle non si poteva acquistare, lo si poteva solamente conquistare. Era quindi aperto solo a titolo di “incentive”, per quei clienti dei nostri corsi:

1) che esprimevano il desiderio di parteciparvi e
2) grazie ai quali altre 10 persone avevano potuto partecipare ai nostri corsi

L’applicazione di questi due requisiti raggiungeva un duplice obiettivo: da un lato si creava una “soglia di ingresso” grazie alla quale solo quelli effettivamente interessati e motivati vi partecipavano, dall’altro il corso poteva essere considerato come un “premio” per ringraziare tangibilmente i nostri corsisti per i loro referral.

Molte aziende, infatti, regalano sconti o bonus a quei clienti che – contenti del servizio ricevuto – portano altri clienti. Noi, lavorando nel campo della formazione, abbiamo deciso di ringraziarli offrendogli ciò che per noi è più prezioso, una grandissima esperienza di crescita.

Lavorando alla realizzazione di questo format abbiamo tenuto presente che la maggior parte delle persone ha queste tre grandi difficoltà:

– mantenere la concentrazione o attenzione per un tempo sufficiente ad arrivare alla fine di un compito;
– riuscire a capire le richieste di un interlocutore in una conversazione senza farsi sviare da “false” informazioni di contorno, e infine

– comprendere le proprie reali esigenze ed esporle in modo chiaro e inequivocabile;

Per questo motivo si è deciso di includere in esso 3 appositi e particolari esercizi:

  1. per due giorni interi si rimane concentrati su se stessi senza usare cellulare, televisione, computer o simili.

    Al giorno d’oggi si assiste sempre di più a tristi scene – ad esempio di persone al ristorante – che invece di conversare tra loro si distraggono leggendo messaggi o guardando continuamente video e social. Addirittura alcuni esperti sostengono che sia una vera e propria dipendenza (come puoi vedere in questoarticolo del Sole 24 ORE).Ogni partecipante al corso viene quindi opportunamente avvisato in via preventiva, così da potersi organizzare per non avere impegni (di lavoro o familiari) per la durata del corso che lo obblighino a usare i dispositivi sopra citati. Ovviamente, è garantita la gestione dei messaggi in entrata da parte di familiari e colleghi (un apposito numero di reperibilità del nostro staff è reso noto) nonché l’accesso ai Device per ogni incombenza realmente urgente;

  2. durante il corso, si sta in silenzio e si può parlare solo durante le sessioni del corso stesso, si parla solo quando si vuole realmente dire qualcosa.

    “La ragione per cui abbiamo due orecchie e una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più, parlare di meno.”, diceva Zenone, un filosofo della Grecia antica. Forse avete già sentito questa frase, ma sapete realmente come metterla in pratica? Ogni giorno veniamo subissati di richieste, opinioni e argomentazioni: ci siamo mai messi veramente “in ascolto” di una persona? Ovviamente ci è capitato, ma purtroppo troppo poco per poterne apprezzare bene i processi, le dinamiche e le differenze in termini di efficacia. Questo è il quadrato della comunicazione secondo il modello di Friedemann Schulz von Thun:

In poche parole, ogniqualvolta parliamo, oltre ai contenuti dobbiamo tenere conto:
– di ciò che realmente vogliamo, perché questo tenderà a mescolarsi naturalmente ai contenuti del messaggio;

– della tipologia di relazione che desideriamo costruire con l’altra persona;

– di quella richiesta implicita che in realtà è la principale richiesta della persona che ci sta parlando;

In effetti “ascoltare” consiste proprio nell’abilità di comprendere “l’appello” della persona che abbiamo di fronte e che sta comunicando con noi.

Ad esempio, un genitore che chiama il proprio figlio 5 volte al giorno per dirgli “STUDIA!” molto probabilmente nonostante le apparenze non ha l’obiettivo di essere stressante o ridondante: è semplicemente un genitore preoccupato per il proprio figlio, e che vuole per lui il meglio. Questo suo comportamento è il suo modo per dire al figlio: “Ti voglio bene, e vorrei che tu non avessi mai problemi nella vita”.

Siamo sicuri che il figlio comprenda tale appello? Quante volte ci siamo fermati all’analizzare semplicemente la superficie della conversazione pensando: “Che rottura questo genitore, ma che vuole dalla mia vita?”, senza riuscire a comprendere il metamessaggio che sottendeva…?

Ebbene siamo convinti che (anche se sarebbe bello) non si può pretendere che gli altri ci parlino COME NOI VORREMMO! Quello che possiamo fare è imparare ad ascoltare in modo da capire cosa ha VALORE a prescindere da come ci viene detto.

Per riuscire a far realmente comprendere queste dinamiche abbiamo deciso di chiedere ai nostri partecipanti di non parlare mai se non durante il corso, così da enfatizzare l’importanza di una comunicazione mirata e di qualità, e soprattutto non mentre sta parlando un’altra persona.  Questo serve proprio a farli concentrare meglio non solo su ciò che viene detto, ma su quello che l’interlocutore “vuole realmente dire”.

  1. Il cosiddetto “giro di Feedback”.

Il terzo esercizio, consiste nel chiedere ai partecipanti – la seconda sera di corso – di scegliere 2 altri corsisti a cui dire qualcosa che hanno apprezzato e qualcosa che invece non hanno proprio “digerito”. Questo esercizio non serve solo per verificare l’efficacia della loro comunicazione ma anche per:

– far capire quanto realmente hanno ascoltato gli altri compagni di corso,
– far capire cosa ha toccato la loro attenzione in positivo, ed in negativo,

– percepire quanto le persone hanno percepito di me attraverso il comportamento che ho adottato in quei giorni di corso. Questo esercizio non è pilotato in nessun modo, si tratta di conversazione libera, e la bellezza di ciò che emerge da questo confronto tra pari sta proprio nel rendersi conto di come i nostri comportamenti vengono percepiti dall’esterno, e capire quindi se sono in linea con la reale richiesta che vogliamo trasmettere.

Lo stile di questo corso, in definitiva, non è in nessun modo “giudicante”, ed esso non ha come scopo individuare quali sono i comportamenti “migliori” o “peggiori”, ma semplicemente far entrare più in contatto le singole persone con ciò che stanno realmente facendo, comprendendo le proprie responsabilità nel determinare la qualità delle relazioni con le altre persone.

Ebbene, dopo anni di esperienza, ricerca sul campo e pratica NASCE OGGI IL NUOVO CORSO EAGLE 2.0, evoluzione del precedente Eagle, un corso ancora più ricco di contenuti e performante. Il corso verrà erogato in collaborazione con uno Psicoterapeuta, così da garantire ai corsisti un’assistenza qualificata e la possibilità – qualora lo desiderino, in qualunque momento – di porre domande a un esperto in grado di integrare il nostro punto di vista e le nostre competenze come formatori.

Quando lanciammo il corso, avevamo deciso di chiamarlo Eagle in quanto ci piaceva l’idea dell’aquila, un animale che “vede molto lontano”: riteniamo infatti che le cose più difficili e “lontane” da vedere siano quelle che sono radicate profondamente in noi stessi.

Qualcuno tuttavia ha sollevato obiezioni: secondo alcuni, è un nome che può apparire intrinsecamente troppo “aggressivo”, cosa che non è nelle nostre corde né nei nostri desideri. Sottoporremo quindi la questione ai prossimi corsisti: stimolandoli a suggerirci un eventuale nuovo nome per il corso.

L’Eagle è aperto a tutti coloro che si vogliono iscrivere. L’importo del corso è 3.397 €.

Se sei abbonato alla Soft Skills Academy hai la possibilità di ottenere sconti progressivi in funzione dei punti che maturi. 1 punto equivale al 10% di sconto.

1 punto corrisponde a:

  • 4 iscritti SSA
  • 1 iscritto al One
  • 1 iscritto al Genio

Compila il form qui a lato se desideri essere contattato per prenotarti o avere maggiori informazioni.