Soft Skills, cosa sono?

È una catalogazione in cui tutte le abilità del mondo vengono suddivise in due grandi classi:

HARD

SOFT

 Le Hard skills sono quelle abilità essenziali per un determinato lavoro e inutili per un altro.

Esempio:

Per un chirurgo è facile intuire come la medicina e l’anatomia di una parte del corpo sia la sua hard skill.

Per un ascensorista lo è la conoscenza di ogni funzionamento del proprio impianto di mobilità verticale.

Se anche un ascensorista conoscesse la medicina, in nessun modo questa skill gli permetterebbe di migliorare la qualità del suo lavoro.
Altrettanto per un medico pratico di ascensori.

 

Soft Skills sono tutte quelle abilità non necessarie per lo svolgimento tecnico di un lavoro, ma che ne incrementano la qualità oltre misura.

Esempio:

Immaginate due medici entrambi molto competenti. Il primo è tanto bravo quanto freddo e distaccato, parla della tua persona come paziente, è asettico e non curante del suo e del tuo atteggiamento, ma sa svolgere perfettamente il suo lavoro.

Il secondo è altrettanto bravo e competente, in più ha sempre un occhio di riguardo per la tua persona. Non si limita a produrre diagnosi, ma ti fa sentire a tuo agio, consolato e al sicuro. Empatizza con te e sa come comunicarti cosa devi fare nel migliore dei modi senza dare fastidio o farti preoccupare.

 

Che medico sceglieresti?

Entrambi hanno lo stesso livello di Hard Skills, ma il secondo appare molto più gradevole ed empatico del primo.

Questo permette al secondo medico di avere un valore estremamente più alto rispetto al primo, consentendogli di svolgere ancora meglio il suo lavoro.

Le Soft Skills quindi non sostituiscono le Hard Skills necessarie per svolgere un mestiere, bensì ne potenziano la qualità e la percezione, aumentando enormemente il tuo valore sul mercato.

 

Sempre più università ed enti europei stanno studiando e analizzando tutte queste abilità, ma ad oggi non esiste un reale percorso formativo (istituzionale) di queste capacità.

Tutto il mondo oggi si ritrova alla ricerca dei migliori metodi per acquisire queste competenze e recenti studi hanno dimostrato come un alto punteggio in queste skills possa produrre un aumento reale del proprio valore di mercato e un diretto miglioramento della qualità della propria vita.

Come spesso accade sono le aziende che essendo attente ai propri interessi, lanciano i primi studi sui nuovi settori.

Riporto qui un grafico per farti capire quanto le aziende tengano in considerazione queste skills:

In pratica un’azienda che cerca un ingegnere, dopo aver constatato che lo sappia effettivamente fare va subito a verificare che abbia un alto livello di soft skills, addirittura prima di considerare un master o la conoscenza di lingue straniere.

Ad oggi le Soft Skills reputate più importanti secondo un’indagine condotta in Europa sono:

Comprendiamole meglio:

  • Gestione del tempo: si intende la capacità non solo di organizzare il proprio tempo, ma di valutare le priorità dei lavori da svolgere e la correttezza della propria autovalutazione in modo da stabilire organizzazioni funzionali e sostenibili rispettando le consegne in modo duraturo e prolungato. Inoltre da questo dipende la nostra capacità di far fronte a tutti gli imprevisti che la vita ed il lavoro ci pone davanti.
  • Motivazione: è la capacità di muoversi verso qualcosa con determinazione e costanza. Questa abilità dipende dalla:
    • autodisciplina: svolgere tutti quei compiti non entusiasmanti ma necessari al conseguimento di un’abilità o di un risultato.
    • gestione emotiva: la capacità di influenzare e gestire in autonomia le proprie emozioni.
  • Adattabilità & flessibilità: imparare a vedere velocemente gli schemi procedurali che stanno sotto la superficie di una qualunque attività. Inoltre la flessibilità va intesa come l’abilità a rimodellare tali schemi capendo come renderli più performanti imparando velocemente quello che manca e lasciando andare ciò che non serve più.
  • Gestire responsabilità: significa comprendere chiaramente quali sono gli obiettivi principali di ogni lavoro e ruolo. Dalla chiarezza che ne emerge poi va evinto i propri confini e come muoversi correttamente all’interno di questi al fine di raggiungere gli scopi prefissi.
  • Lavorare in gruppo: è l’abilità di collaborare con più persone al fine di raggiungere un obiettivo comune lavorando in modo tale che la gestione degli individui dia un risultato nettamente superiore alla somma algebrica delle potenzialità del gruppo.
  •  Orientamento al servizio: come specificato già da Maslow non può esistere una completa realizzazione di se stessi se non vi è uno sviluppo di una interdipendenza con ciò che ci circonda. La maggior parte delle persone sono abituate a interagire con l’esterno tramite delle richieste che esplicano ciò che desiderano. Qui si propone un modello differente che scaturisce dalla domanda: “in che cosa io posso esserti utile?”. Si cerca cioè di stimolare la comprensione non solo di ciò di cui c’è bisogno intorno a noi, ma anche di quello che possiamo effettivamente condividere e migliorare grazie alle nostre capacità.
  • Gestire i conflitti: Imparare a comprendere ciò che fa scaturire conflitti e opposizioni è il primo passo per risolvere tali problemi. Molte volte non ci si rende conto di quello che è l’effetto delle nostre modalità e altre ci si sobbarca di problemi non nostri al punto da farli diventare tali. Imparare a capire e gestire tali situazioni è alla base della creazione di corretti rapporti interpersonali.
  • Abilità comunicative: In un mondo dove la comunicazione diventa sempre più diffusa e veloce attraverso le nuove tecnologie, si sta perdendo la capacità di leggere correttamente le richieste degli altri. Promuovere l’ascolto e imparare a leggere tutti gli indizi comunicativi al fine di comprendere veramente il pensiero dell’altro è quello che gli esperti reputano il lavoro più redditizio di questo secolo. Inoltre comunicare non significa solo ascoltare, ma capire come progettare la miglior comunicazione al fine di trasmettere i dati e le richieste con la minore dispersione di dati possibile.
  • Risolvere problemi: Riuscire a comprendere i processi di produzione di ogni risultato è alla base non solo dell’individuazione dei problemi, ma addirittura permette di prevenire delle conseguenze non gradite. In ogni caso gli imprevisti accadono di continuo e spesso portano risultati che non avevamo previsto, ovvero problemi. Risolverli significa imparare a gestire il proprio stress e mantenere la corretta lucidità per analizzare e affrontare la situazione standogli difronte e non cercando finte scappatoie.
  • Creatività & innovazione: avere il coraggio di uscire dagli schemi quando serve. Questo è un processo difficile che richiede pratica e grande capacità di analisi. Una grande innovazione portata nel momento sbagliato potrebbe segnare il declino di un’azienda, così come non introdurla quando serve. Imparare a capire e coordinare tale momenti e pensieri è un principio cardine di ogni impresa di successo.
  • Pensiero critico: In un mondo bombardato da mille informazioni e comandi, imparare a capire cosa ci viene richiesto e verificare di essere d’accordo, risultano qualità sempre più richieste e indispensabili. Vi sono tante morali ed etiche e chiunque sostiene che la propria sia quella giusta. Imparare a pensare con la propria testa ed essere in grado di sostenere quanto si crede è una qualità fondamentale per destreggiarsi nel mondo di oggi. In più questa abilità stimola e sviluppa la nostra “ricerca” personale permettendoci sempre di più di capire e analizzare quello che stiamo pensando e facendo.
  • Prendere decisioni: a causa del livello di complessità crescente delle nostre società, i datori di lavoro hanno bisogno di personale capace di gestire ambiguità e incertezza, affrontare le nuove sfide con spirito di iniziativa, prendere decisioni appropriate e sostenibili, valutandone l’impatto e le conseguenze. Questo non è solo ciò che cercano gli imprenditori, ma anche quello che richiede ad ognuno di noi il nostro modo di vivere. Che lo si voglia o meno, ogni persona è obbligata ad essere il proprio decisore per ogni scelta che compierà nella sua vita.

Se quindi le Hard Skills ti hanno fatto fissare un colloquio di lavoro,

le soft skills ti aiuteranno a superarlo e a ottenere una paga migliore.

Inoltre puoi renderti conto che se le hard skills performano solo il tuo lavoro (e solo quel tipo di lavoro), le soft skills contribuiscono a migliorare tutta la qualità della tua vita.

In tutte quelle attività non lavorative infatti, queste abilità diventano primarie. Ad esempio comunicare empaticamente con un figlio o con gli amici, diventa l’abilità principale così come in tutti quei compiti dove non esiste una reale competenza necessaria.

Migliorare queste abilità contribuisce infatti a permettere di incrementare quel senso di auto-efficacia che da sempre ci fa sentire sicuri e all’altezza di affrontare determinati compiti e ruoli.

In passato si è confuso spesso l’auto-efficacia con l’autostima o il pensiero positivo.

Ebbene che ti sia chiaro che è impossibile lavorare su una vera sicurezza personale se non vi sono delle basi concrete su cui poggiare.

È inutile dire “stai tranquillo” ad uno studente che non ha studiato.

È inutile dire “vedrai che troverai l’amore” ad una persona che non sa comunicare con gli altri.

È inutile dire “vedrai che avrai anche te successo, la vita è bella” ad una persona che non ha un metro per valutare e conoscere le sue abilità, i sui punti di forza ed i suoi punti da migliorare.

Quello che molte volte si cerca di fare è semplicemente trovare dei palliativi per non affrontare delle situazioni e dirsi che “tutto andrà bene”.

Questa affermazione è matematicamente senza senso.

Nulla cambierà in meglio se non si capisce dove intervenire.

Nulla cambierà in meglio se ci si aspetta che qualcun altro risolva la situazione per noi.

Non si potrà raddrizzare un palazzo, sperando che ritorni a posto da solo col tempo.

Bisogna valutare e capire dove e come intervenire.

 

Il punto più importante è proprio capire che bisogna intervenire, e che lo devi fare TU.

Ogni cosa si può imparare e migliorare, ma devi accettare che le cose non miglioreranno da sole. Come si impara a leggere e a scrivere andando a scuola, così si può imparare a comunicare, organizzare, valutare, andando in un apposita scuola.

 Esiste davvero un percorso performato per tali abilità?

Ad oggi esistono numerose aziende che si occupano di migliorare una singola skill, ma vi sono due grandi problemi che abbiamo riscontrato nelle nostre ricerche.

1. Spesso lavorando su una sola skill (come causa principale di tutti i mali), si lascia perdere lo sviluppo delle altre che così vengono meno. Non è strano trovare persone molto organizzate che però non sanno coinvolgere chi gli sta intorno, e che pensano che “loro vanno bene, sono gli altri a sbagliare”.

2.Lavorando su una caratteristica si perde di vista il quadro completo della situazione. Questo spesso porta a non migliorare effettivamente quella qualità che ti fa da tappo.

Riprendendo l’esempio precedente potrebbe capitare che lavorando sulla comunicazione la persona organizzata riesca a coinvolgere meglio tutto il suo staff e quindi a ricavarne un notevole risparmio di energie e di tempo anche in termini di organizzazione. Questa considerazione non si vede se la persona è assorbita solo da un pezzo del puzzle invece di mantenere uno sguardo sull’insieme delle cose.

Le università ci stanno lavorando da qualche anno, ma attualmente ci sono solo poche ore e teoriche, dove si creano tanti piccoli speech che alla fine ti lasciano con un:

 “e quindi da domani cosa faccio?”

Ciò che fa la differenza per imparare e utilizzare queste abilità non è solo la loro comprensione, ma la loro applicazione!

Quello di cui c’è bisogno, non solo testi e ricerche, ma un vero e proprio laboratorio applicativo dove mettere in pratica e consolidare queste abilità una alla volta, portando questi esercizi nel quotidiano.

Attualmente esiste un solo percorso ed è stato messo a punto in più di 10 anni di ricerca interdisciplinare e testato su più di 10.000 persone:

 

Soft Skills Academy

 

Abbiamo usato il termine accademia per indicare che non saranno delle semplici lezioni teoriche, ma è un vero e proprio percorso pratico che tiene conto del tuo sviluppo e di tutti i tuoi “compagni di classe”.

Con noi ci sarà da “rimboccarsi le maniche”

questo noi non solo non vogliamo nasconderlo, ma vogliamo proprio enfatizzarlo per allontanare tutti quelli che pensano che basta sedersi in un’aula senza fare un benemerito niente, per portare cambiamenti alla propria vita.

È possibile acquisire le soft skills con le informazioni che ti daremo? Si.

Ma non stando seduto sul divano a non fare nulla o continuando a fare ciò che hai sempre fatto. Quello che ti chiediamo è di portare un sano desiderio di miglioramento e di imparare ad essere ricercatore di te stesso.

Devi fidarti ciecamente di noi? Assolutamente no, anzi io mi auguro che tu abbia voglia di mettere in discussione ogni cosa che ti diremo testandola in modo empirico e preciso.

Quello che desideriamo è che tu possa migliorare le tue capacità testandole e studiandole giorno per giorno, anche perché se non inizierai a farlo te, nessuno lo farà per te!

 

Perché intraprendere un tale percorso formativo partecipando alla nostra Academy?

 

In un mondo della formazione in cui tutto sembrerebbe ruotare intorno ad un entusiasmo motivazionale secondo cui basterebbe crederci intensamente per ottenere un risultato, e dove le teorie filosofiche si sprecano; noi ci distinguiamo nettamente perché il nostro scopo non è quello di motivarti ad avere cieca fiducia nelle tue capacità o in quelle di altri che sanno cosa è meglio per te!

NO.

Noi ti spiegheremo cosa fare, come farlo e perchè ha senso farlo. Ti sveleremo ogni strategia in nostro possesso per allenare e migliorare le tue abilità.

Ovviamente dovrai applicare tutto questo TU nella tua vita, e quando comincerai a vedere i miglioramenti giorno per giorno, allora si che avrai ragione ad essere motivato.

Ho capito e voglio partecipare!