Non importa da dove parti, conta solo chi vuoi essere e dove vuoi arrivare.

Ti sarà probabilmente capitato almeno una volta di non sentirti abbastanza grande per realizzare un sogno o un obiettivo. Altre volte ti sarà successo di sentirti in una situazione più svantaggiosa rispetto ad altri e farti limitare da questo pensiero, o direttamente di metterti in secondo piano, pensando che ci fosse qualcuno meglio o che meritasse più di te. Sono da quattordici anni nel mondo della crescita personale.

In questi anni sono entrata in contatto e ho formato migliaia di persone di ogni età, ceto sociale e professione e ho imparato che esiste una cosa che ne accomuna la maggior parte.

Il loro dialogo interno è caratterizzato da una valanga di scuse, lamentele, giustificazioni e paure.

Credo che sia il momento di dire: “BASTA!” alle scuse di chi pensa di non essere abbastanza bravo, di essere troppo incapace, brutto o stupido rispetto ad altri, o nato con condizioni più svantaggiose e guardare in faccia la realtà.

Non esistono persone grandi o persone piccole, esistono persone che pensano di essere grandi o pensano di essere piccole. Non conta quanto piccolo pensi di essere, ciò che conta è la voglia che hai di arrivare a realizzare ciò che vuoi.

Tutte le frasi dalle quali la maggior parte delle persone si fa demotivare sono vere.

  • Nessuno è grande abbastanza rispetto ad un obiettivo, finché non lo raggiunge!
  • Sarà sempre vero che esiste qualcuno:
    • più bravo di te,
    • più bello di te,
    • più intelligente di te,
    • più creativo di te,
    • più giovane di te
    • più ricco di te!
  • Partirai quasi sempre da una condizione di svantaggio rispetto ad altri!

È la verità, nuda e cruda, ma non per questo è un ostacolo! C’è chi, dal confronto con gli altri o con le sfide della vita, si motiva a dare il meglio di sé e fa alzare dal letto ogni mattina l’eroe che ha dentro. C’è chi invece, trova il motivo per perdere in partenza, così da restare moscio col culo pesante, comportandosi da vittima.

CONCENTRATI SU TE STESSO E CRESCI.

Creati nuovi riferimenti di successo tutti i giorni, anche piccoli e poi sempre più grandi, così da acquisire nuove competenze, accrescere il tuo valore e la tua autostima!

I sogni diventano realtà quando cominci a credere in te stesso. Scegli chi essere, quali principi seguire. Individua lo scopo per cui vale la pena esistere. Poi ciò che farai e ciò che otterrai sarà la conseguenza di chi sei.

Scegli di fare nel tuo futuro ciò che ami o che davvero ti motiva, puntando in alto!

Non limitarti a scegliere ciò che è più comodo o solo ciò in cui pensi di riuscire, perché le scelte che prendi oggi determinano il tuo futuro.

Se ti limiti fin da giovane, man mano che passerà il tempo sarà sempre più difficile cambiare. Ti abituerai a certi comportamenti e a certi standard. Sarai bloccato per sempre nei soliti schemi mentali  e nelle vecchie credenze che diventeranno la tua realtà.

Ti dirai che sei fatto così e che certe cose non fanno per te. Ciò che prima sapevi essere una scusa per non sforzarti troppo, diventa poi il rimpianto di chi pensa di non aver dato tutto quello che aveva per realizzarsi. Lo so, ci vuole impegno e coraggio non solo per puntare in alto, ma perché spesso il successo fa una paura fottuta e anche pensare di esprimere al massimo la tua luce lo fa!

Ma sappi che:

  • Ognuno di noi ha il compito di esprimere al massimo le sue potenzialità.
  • Ognuno di noi, nel realizzare la propria essenza e i propri talenti, contribuisce con il suo esempio, poiché permette agli altri di intraprendere lo stesso passaggio evolutivo.

Non abbiamo solo l’opportunità di eccellere, ma anche la responsabilità di farlo!

Quando hai degli strumenti per imparare in fretta e adattarti alle opportunità della vita più facilmente, puntare in alto è inevitabile. Un vero e proprio “must”.

Quando superi i tuoi limiti, non puoi chiederti di vivere ad un livello inferiore. Bisogna scegliere  di muovere il culo, formarsi, agire subito e fare bene ciò che è necessario. Così potrai fare della tua vita il tuo capolavoro. Io ne sono la prova vivente.

 

Sono uscita di casa a 22 anni, per creare la mia vita e realizzare ciò che avevo deciso!
Talento? No!
La scelta più comoda? No!
La scelta più facile? No!
La scelta più ambiziosa e che mi faceva più paura? Si!

Per farti capire meglio cosa intendo, voglio raccontarti una storia, quella della mia nomina da Istruttrice. Sono passati 6 anni e mezzo da quel momento. Uno dei più belli della mia vita. Era il primo maggio 2011. Ricordo quella Convention bellissima, ricca di spunti e di opportunità, di cambiamenti e di nuove scelte. Ricordo di essere stata in trepidante attesa tutto il giorno, sapevo che sarebbe arrivato il momento che avevo tanto desiderato e meritato. Verso la fine della giornata prende la parola Massimo De Donno, sì mio fratello, ma anche il mio istruttore. Mi fa alzare in piedi. Ero circondata da 300 persone tra collaboratori, potenziali, assistenti, istruttori. Il cuore batteva fortissimo, sentivo le gambe instabili, il mio sguardo vedeva solo lui sul palco e tutto in torno era sfuocato, il suono della sua voce era lontanissimo ma le sue parole mi emozionavano sempre di più. Dentro di me sentivo una voce più profonda che aveva il mio timbro che continuava a ripetermi che stava per succedere davvero, che non stavo più sognando, desiderando o visualizzando, ma che finalmente lo stavo vivendo, stavo per alzare quella coppa, stavo per essere nominata ISTRUTTRICE! In quel turbinio di emozioni sentivo che Massimo stava ripercorrendo le tappe della mia storia fin dal momento in cui ho ricevuto l’opportunità di vedere la presentazione del corso fino alla mia nomina di quel giorno.

La storia di una ragazzina di 16 anni che frequentava il terzo anno di liceo classico, che spesso nelle sue giornate di studio si riduceva all’ultimo per fare i compiti e per fare le versioni. Un po’ per svogliatezza un po’ perchè non possedeva un efficace metodo di studio.
Quella ragazzina che avendo un fratello di otto anni e mezzo più grande, capace in tutto e molto intelligente, aveva dovuto competere con uno standard di bravura decisamente maggiore del suo e dei suoi coetanei, sia per età che per capacità e per questo credeva davvero poco in se stessa.
Una domenica sera di ottobre, poco prima di mezzanotte, ancora china su una versione di greco, aveva visto rientrare a casa il fratello appena tornato dai primi tre giorni di un corso di apprendimento rapido.
Fu davvero sorpresa nel vederlo tornare così entusiasta e motivato, nel sentirgli dire di aver vissuto già in quei pochi giorni risultati fantastici in cui aveva imparato tecniche per apprendere ogni tipo di cosa in modo velocissimo e facilmente.
Consapevole che non fosse un tipo facile da convincere, data la sua già naturale memoria e bravura, aveva deciso di fidarsi del suo giudizio, pensando che se fosse stato tutto vero anche per lei, sarebbe stata la sua svolta e avrebbe fatto di tutto per risparmiare tempo e diventare più brava.
Alla fine di quella conversazione il fratello le disse che non le dava altra scelta: “Mercoledì vai con mamma e vedi la presentazione e lo fai anche tu, non ti voglio più vedere ridotta così sui libri fino a quest’ora, ti servirà tantissimo!”.
Frequentò il corso con grande impegno e una frase le rimase impressa particolarmente permettendole di dare il il massimo: “Il passato non rispecchia il futuro, da questi giorni, imparando un nuovo metodo, non importerà più dei tuoi risultati passati, potrai girare pagina e scrivere un nuovo capitolo della tua vita!”

Da lì cominciò tutto.

I risultati scolastici, lo sport, il tempo libero, il diploma, poi l’università a Torino conclusa con il 110 e lode nella prima sessione di Luglio.
Contemporaneamente la collaborazione a Milano, dato che Massimo nel frattempo aveva aperto lì la sua sede.
Tre anni facendo avanti-indietro ogni settimana, diventando “preparatrice personale”, conquistando i vari “Contest per viaggiare in posti stupendi con tutti gli istruttori.

Continuando a formarsi anche fuori dalla collaborazione, lavorando, prendendo brevetti come istruttrice di nuoto e di salvataggio e frequentando un master di coaching sportiva.
Tutto questo riuscendo a mantenere relazioni bellissime con il suo ambiente sociale.
A 22 anni, dopo tutti questi riferimenti ed essendo l’esempio vivente di efficacia del corso, scelse di sentirsi abbastanza grande da poter essere una guida a sua volta.
Scelse nonostante le diverse opportunità lavorative che le si presentavano di trasferirsi definitivamente a Milano per entrare nel percorso di addestramento.

Spinta dalla voglia di restituire il favore in 10 mesi diventò assistente e in 8 istruttrice: quell’opportunità che a 16 anni le aveva permesso di acquisire più efficienza e mentale e più autostima, le aveva dato anche la voglia di essere velocemente un’istruttrice.

Tornando al giorno della mia nomina Massimo espresse parole bellissime ed emozionanti, come istruttore e come fratello raccontando questa storia e concluse con la frase:

“Luisa De Donno da oggi sarai l’istruttrice del centro di Roma!”

Sono corsa sul palco, ci siamo abbracciati e abbiamo alzato insieme quella coppa (perchè era troppo pesante per me da sola) con l’orgoglio e la fierezza di chi ha dato tutto quello che ha per essere lì. Lì mi ha cambiato per l’ultima volta la spilletta, questa volta d’oro!

Finalmente realizzavo il mio sogno!

In quel breve momento mi si sono affollate nella mente tutte le immagini e le emozioni di ogni attimo vissuto in quell’anno e 8 mesi di “addestramento”.
Momenti in cui ero stata al top e altri in cui avevo avuto difficoltà e mi ripetevo costantemente: “L’impegno paga sempre”.

Momenti felici, mentre condividevo la gioia del contribuire alla vita dei collaboratori e dei corsisti che crescevano con me e anche i momenti più pregni di insegnamenti fondamentali.
Hanno iniziato a venirmi in mente tutti i volti delle persone che avevo toccato e di tutte quelle che erano state al mio fianco.
In questo turbinio di flash ho alzato lo sguardo appannato di lacrime ancora con la coppa in mano e ho visto che c’erano davanti a me 300 persone che applaudivano in piedi felici, commosse, fiere. Piangevano perchè si rispecchiavano nella mia realizzazione!

Proprio lì ho avuto il momento di folgorazione. Il tempo mi è sembrato fermarsi in un istante di consapevolezza profonda.
Ho capito che quell’esperienza non la stavo vivendo solo per me, ma per loro!
Anche in quel momento, come in molti altri della mia vita, in cui io ero al centro, la vita mi ha fatto intuire di essere lì “al servizio” degli altri. Ho consapevolizzato di aver alzato quella coppa non tanto per celebrare il mio essere istruttrice (che infondo sapevo essere già dentro di me), ma per far capire qualcosa alle persone che assistevano a quell’istante di apice e celebrazione della mia vita.
Ho percepito un brivido, ho sentito in quel momento più forte che mai una magica consapevolezza del mio ruolo nel mondo, mi sono sentita immersa nella mia missione.
Coronando il mio sogno ho permesso a chi era lì di credere alla bellezza dei loro e nella possibilità di poterli realizzare!
Ora forse ha più senso cosa intendo quando dico che:“Non abbiamo solo l’opportunità di eccellere, ma la bellissima responsabilità di farlo!”
Questo è cioè si impara nell’addestramento e che fa un istruttore: evolve aspirando a standard sempre più alti e ispira. Sempre! C’è una frase di Madre Teresa di Calcutta che mi porto sempre dentro:“Quando permetti alla tua luce di brillare, liberandoti dalle tue paure, la tua luce automaticamente illumina e libera gli altri” Nella mia testa avevo visualizzato di alzare quella coppa già mille volte, ogni singolo giorno del mio addestramento. Ma lì ho capito un’altra cosa. Alzare la coppa è stato solo il coronamento di una serie di momenti nella mia vita ancora più importanti, poiché questi hanno forgiato chi sono oggi!

Ogni volta in cui mi sono trovata sola, quando nessuno mi guardava e quindi non ero tenuta a dimostrare niente, quando la vita mi ha messo alla prova, quando non c’era nessuno a fare il tifo per me, quando ciò che mi spingeva ad andare avanti era solo visualizzare il mio sogno, ho sempre scelto di essere disposta a pagare ogni prezzo con dedizione, autodisciplina spinta da un desiderio ardente. Mentre gli altri si divertivano o si riposavano, mi sono dedicata assiduamente a studiare, organizzarmi il tempo, scandire in micro obiettivi ciò che volevo realizzare, allenarmi ad avere alta energia, trasformare le convinzioni in credenze produttive, fare azioni massicce e mirate.

“Il Successo è il viaggio, non la destinazione”

Addestrati ad eccellere, qualsiasi cosa tu abbia scelto di fare.

Ho capito perché si dà una coppa ad un Istruttore: è fatta per contenere all’interno tutte le qualità, i talenti, le caratteristiche, gli insegnamenti, le esperienze, le emozioni che ha sviluppato e potenziato, la consapevolezza di sé nel grande percorso di crescita, che non finisce mai.

La cosa più bella che ho sempre percepito è che vivendo in questo modo non sei mai alla fine e non ti senti mai arrivato. Più vivi il successo con la gratitudine nel cuore, rimanendo in linea con la tua missione, più sarai coinvolto nel chiederti di più. Ad ogni traguardo raggiunto proverai semplice- mente la gioia immotivata di sentirti ad un nuovo inizio, come se l’orizzonte si allargasse verso prospettive sempre più grandi e motivanti.

Ogni conquista è la base per un livello superiore a cui aspirare.

Ti auguro davvero di chiederti di essere sempre in un percorso di “addestramento”, per conoscerti a fondo. Riempi la tua “coppa” di consapevolezze ed esperienze che ti permettano di evolvere e di guidare con l’esempio chi ti circonda. Scegli sempre il meglio per te. Non avere paura. Osa. Amati e la vita ti amerà sempre. Grazie a tutte le magiche persone che erano lì il giorno della mia nomina.

Grazie a tutte le persone che oggi sono parte della mia vita e della nostra leggenda.

Grazie alla mia famiglia e soprattutto al mio straordinario Istruttore.

Lascia un commento